22/05/2005 – T. ORDINARIO – ANNO A – SS. TRINITÀ – 2005
Preparazione alla celebrazione della messa.
SANTISSIMA TRINITÀ
1ª Domenica dopo Pentecoste – Anno A
22 Maggio 2005
RACCOGLIMENTO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen.
Ascolta, Israele: io sono il Signore Dio tuo…! Ascolta, Chiesa che sei in..; ascolta N [tuo nome]
Eccomi, Signore: aiutaci tutti ad ascoltarti (Dt. 6,4; Lc 8,21; Is 6,8; Ebr 10,1s; Rm 12,1s).
LETTURA
Padre, nulla ci sia più caro del tuo Figlio Gesù!
Donaci di ascoltare la sua parola nell’assemblea dei fedeli (cfr PCFP, 13); tu ci metti in bocca anche la risposta: fa’ che ascolto e risposta crescano con l’orante che ti cerca, o Dio (Gregorio, Cassiano, Benedetto).
TESTI E MEDITAZIONE
Antifona d’Ingresso
Sia benedetto Dio Padre,
e l’unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo:
perché grande è il suo amore per noi.
Colletta
O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fà che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l’unico Dio in tre persone. Per il nostro Signore…
Anno A:
Padre, fedele e misericordioso, che ci hai rivelato il mistero della tua vita donandoci il Figlio unigenito e lo Spirito di amore, sostieni la nostra fede e ispiraci sentimenti di pace e di speranza, perché riuniti nella comunione della tua Chiesa benediciamo il tuo nome glorioso e santo. Per il nostro Signore Gesù Cristo.. .
Prima Lettura Es 34, 4b-6. 8-9
Signore, Signore, Dio misericordioso e pietoso.
DAL LIBRO DELL’ESODO
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fà di noi la tua eredità».
Salmo Responsoriale Dn 3,52.56
A TE LA LODE E LA GLORIA NEI SECOLI !
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso.
Benedetto sei tu nel trono del tuo regno.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.
Seconda Lettura 2 Cor 13, 11-13
La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.
DALLA SECONDA LETTERA DI SAN PAOLO APOSTOLO AI CORINTI
Fratelli, siate lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.
Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano. La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
Canto al Vangelo Cf Ap 1,8
ALLELUIA ALLELUIA.
Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo:
a Dio che è, che era e che viene.
ALLELUIA.
Vangelo Gv 3, 16-18
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Sulle Offerte
Invochiamo il tuo nome, Signore, su questi doni che ti presentiamo: consacrali con la tua potenza e trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio
E’ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo
sei un solo Dio, un solo Signore,
non nell’unità di una sola persona,
ma nella Trinità di una sola sostanza.
Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo,
e con la stessa fede, senza differenze,
lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo.
E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
noi adoriamo la Trinità delle Persone,
l’unità della natura, l’uguaglianza nella maestà divina.
Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini,
non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode: Santo, Santo, Santo .. .
Antifona alla Comunione Gal 4,6
Voi siete figli di Dio: egli ha mandato nei vostri cuori
lo Spirito del Figlio suo, che grida «Abba, Padre».
Oppure: Gv 3,16
Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico
Figlio, perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna.
Dopo la Comunione
Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento, e la professione della nostra fede in te, unico Dio in tre persone, ci sia pegno di salvezza dell’anima e del corpo. Per Cristo nostro Signore.
=============================================
LA PAROLA A PAROLE MIE
Frase chiave delle letture:
UN DIO BELLISSIMO !
VANGELO (Giovanni 3,16-18)
Gesù disse a Nicodèmo: “Dio ci vuol bene come figli: per questo ci ha mandato Suo Figlio. Quindi Lui è venuto per salvare, non per condannare. Chi si affida al Figlio allora, vivrà felice in eterno: il Padre lo salverà!”.
Tra Padre e Figlio e Spirito Santo infatti, c’è un rapporto eccezionale, una unità straordinaria, una comunione perfetta. La Trinità insomma, è una vera e propria esplosione d’amore: davvero UN DIO BELLISSIMO!
PRIMA LETTURA (dal libro dell’Esodo 34,4-6.8-9)
Gli ebrei avevano tradito il Signore, adorando un vitello d’oro. Allora Mosè salì tremante sul monte Sinai, per chiederGli scusa. Ma il Signore subito lo tranquillizzò, dicendo: “Non avere paura. Io vi voglio bene: e capisco le vostre debolezze. Sono disposto a perdonarvi!”. Mosè allora si mise a piangere dalla gioia. Ed inginocchiandosi esclamò: “Sei meraviglioso, Signore. Sappiamo di aver sbagliato: ma Tu sei più grande dei nostri errori. Sei davvero UN DIO BELLISSIMO!”.
SALMO RESPONSORIALE (Daniele 3,53-56)
Il Signore ha creato tutto: gli uomini e gli animali, i pesci e gli uccelli, la profondità degli oceani e l’immensità del cielo. Beneditelo sempre: perchè tutto quello che ci ha dato è meraviglioso. E’ davvero UN DIO BELLISSIMO!
SECONDA LETTURA (dalla seconda lettera di Paolo ai Corìnzi 13,11-13)
Cari amici, state sempre allegri. E cercate di andare sempre d’accordo, di sostenervi a vicenda. Tra di voi regni sempre l’amore: solo così potrete sentire la vicinanza di Dio Padre, la gioia del Figlio e l’amore dello Spirito Santo. Il nostro Dio infatti è essenzialmente amore: tre persone divine che si amano in modo straordinario. Davvero UN DIO BELLISSIMO!
=======================================================
MEDITAZIONE o RILETTURA
La sua Parola alla Comunione (Ant.Com.) con il dono di se stesso attua in noi il messaggio dei testi biblici (vedi “meditazione” 26/05/2002).
Il messaggio della Parola ispira e attua i vari momenti della Celebrazione e della vita (vedi «criteri di meditazione» 15/08/2005).
MESSAGGIO DELLA PAROLA:
– Vangelo (Gv 3, 16-18).
Gesù disse a Nicodèmo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo si salvi per mezzo di lui”.
– Prima Lettura (Es 34, 4b-6. 8-9).
Dio ricambia il male con il bene: «Il Signore passò davanti a Mosè proclamando: “Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà”. Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: “Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità”».
– Salmo Responsoriale (Dn 3,52.56).
Benedetto sei tu, Signore misericordioso e pietoso, Dio dei padri nostri. Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi della tua misericordia. Benedetto sei tu nel firmamento del cielo e nel trono del tuo regno. A te la lode e la gloria dei secoli!
– Seconda Lettura (2 Cor 13, 11-13).
Fratelli, il Signore vi concede di essere lieti, perfetti nella bontà, coraggiosi, uniti? Ebbene, aderite a questo fiume di doni della Trinità: “Siate lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace. “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”.
Oggi si è adempiuta questa Scrittura che avete udita con i vostri orecchi.
Il messaggio della parola ispira e carica vari momenti della Celebrazione e della vita.
IL NOSTRO DIO È UN DIO BELLISSIMO !
1. RITI D’INTRODUZIONE. L’assemblea prende coscienza di essere chiesa:
riuniti da Gesù in comunità, disponibili ad ascoltare la Parola e a celebrare l’eucarestia.
Benediciamo il nostro Dio Bellissimo che ci risponde bene per male.
“Sia benedetto Dio Padre, e l’unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo:
perché grande è il suo amore per noi”. Come Israele abbiamo rifiutato Dio, sostituendolo con gli idoli dei nostri interessi; come la chiesa di Corinto siamo attraversati da divisioni; come Nicodemo viviamo nella notte di tanti dubbi. Ma Gesù, che ci ama quando siamo ancora suoi nemici, viene nella nostra assemblea mandato dal Padre. È il suo unico Figlio amatissimo, e lo manda come segno efficace del suo amore per noi, in cambio del nostro rifiuto. Quanta cura ha Dio per noi! Non siamo noi ad amare Dio; è Dio che ci ama per primo, da dare tutto se stesso: il Figlio e lo Spirito Santo, che condividono pienamente l’amore del Padre per noi, vivono del suo amore per noi. Padre, Figlio e Spirito Santo riempiono quindi ogni aspetto della nostra vita. Noi ora lo riconosciamo e aderiamo all’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Celebriamo la Festa del gratuito colloquio di Dio con l’uomo. In ogni Eucaristia il Padre parla a noi in Cristo per lo Spirito Santo. E noi in Cristo per lo Spirito Santo rispondiamo al Padre. Iniziamo con il segno della croce: rinnoviamo il nostro essere immersi «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». Ci salutiamo a vicenda con il bacio santo nel nome della Trinità: “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”. Uniti alla corte celeste cantiamo il «Gloria, al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo: al Dio che è, che era e che viene». Concludiamo l’inizio di questa solennità di Amore con la preghiera al Padre per mezzo di Gesù che parla per bocca del suo sacerdote in nostro favore: “Padre, fedele e misericordioso, che ci hai rivelato il mistero della tua vita donandoci il Figlio unigenito e lo Spirito di amore, sostieni la nostra fede e ispiraci sentimenti di pace e di speranza, perché riuniti nella comunione della tua Chiesa benediciamo il tuo nome glorioso e santo. Per Cristo nostro Signore. Amen».
2. LITURGIA DELLA PAROLA: Dio prende l’iniziativa e
parla a noi in Cristo, ci rivela ciò che si è compiuto in Gesù e ora si attua in noi, suoi fedeli.
Dio si rivela bellissimo per il bene che ci fa in cambio del nostro male.
Siamo resi disponibili ad ascoltare la nostra storia simile a quella d’Israele, adoratore di un toro che mangia fieno, in cambio del Dio che l’ha liberato dalla schiavitù di Egitto. E Dio mostra di essere giusto con se stesso: per amore del suo nome infatti mostra la sua misericordia, e rinnova la sua Alleanza, un patto nuovo con il suo popolo, per sempre = per tutte le generazioni (mille). Per tutta risposta al tradimento, il Signore comanda a Mosè di salire di nuovo con le due tavole di pietra in mano. Di nuovo sul monte Sinai, il monte della sua prima esperienza di Dio. Come Gesù: per tutta risposta al tradimento dei suoi discepoli, Gesù, consegnato, consegna se stesso in cibo e bevanda. Mosè si alza di buon mattino e sale sul monte Sinai, come ordinato. Allora il Signore scende nella nube della sua presenza, si ferma là presso Mosè e proclama il suo nome: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà». Mosè riconosce il Signore degno di ogni lode e adorazione, si curva in fretta fino a terra e si prostra, come facciamo noi in questa celebrazione eucaristica, fa una preghiera, tipo la colletta, raccogliendo l’intenzione di tutto il popolo, dice: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore”, cioè dato che ti dichiari gratuitamente buono, Signore, fa’ come hai detto, noi aderiamo alla tua bontà: “Cammina in mezzo a noi. Sì, Israele è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità». «È un popolo di dura cervìce», «fa’ di noi la tua eredità». Una realtà negativa e una positiva. Come Mosè dicesse: Anch’io sono uno di loro, anch’io ti ho tradito. Nella messa Gesù è il vero Mosè: prende il nostro posto, si sostituisce a noi presso il Padre.
Anche Paolo nella sua missione è stato spesso giudicato male, rifiutato dai suoi ed estromesso dalla città. Per questo non si è scoraggiato. Anzi aveva come un spina nel fianco un desiderio di bene per i suoi correligionali. E ha saputo esortare al superamento di ogni male anche gli altri, per esempio la comunità di Corinto, che attraversava una fase di rottura interna. Paolo le rivolge un appello all’amore gratuito che si rivela nell’unità e nell’armonia.
Proprio nel contesto dei dubbi di Necodemo e in risposta alle sue difficoltà, Gesù rivela l’Amore dello Spirito Santo, che non si vede, eppure lo senti capace di trasformare, di far rinascere dall’alto. È dono del Padre e del Figlio, dice Gesù: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”, che manda lo Spirito dal Padre. L’esperienza che Nicodemo e ciascuno di noi è invitato a fare per uscire da tutte le difficoltà è: sapere che è amato da Dio, accettare di essere amato da Dio.
Nel salmo responsoriale l’assemblea corrisponde: riconosce Dio il «grande» e indescrivibile nella grandezza del suo Condono, e lo loda. L’atteggiamento di ogni credente, come di questa assemblea, può essere solo quello di una lode continua: “Benedetto sei tu, Signore, nel tuo tempio santo glorioso, nel trono del tuo regno, nel firmamento del cielo”, per la tua immensa misericordia. A te la lode e la gloria dei secoli!
3. RITI DI PRESENTAZIONE DEI DONI: per la celebrazione e per i bisognosi.
Ora Gesù prende pane e calice dalla comunità riunita e dilatata verso tutti i bisognosi.
Il nostro Dio è un Dio Bellissimo che suscita in noi quanto dice.
Dio suscita in noi il suo amore per tutti: volge il nostro sguardo sugli altri, ci fa attenti ai bisogni materiali e spirituali di tutti, “chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. Suscita i doni del «credere» e della «vita», a tutti i livelli. Con i beni spirituali anche quelli fisici, materiali. Presentiamo pane, vino, acqua come segni della nostra totale disponibilità. Acqua che si disperde nel vino che Gesù prende e trasforma in se stesso. In Cristo diveniamo con lui cibo di vita, bevanda di salvezza per gli altri. Da infedeli idolatri dei nostri interessi diveniamo fedeli adoratori come Mosè; da dubbiosi, come Necodemo, ferventi consolatori come Paolo. È il nostro sacrificio gradito a Dio.
4°. LITURGIA EUCARISTICA. Noi in Cristo rispondiamo al Padre:
lo ringraziamo con la preghiera di benedizione di Gesù, presente, che si offre, intercede, loda.
Abbiamo un Dio Padre Bellissimo che ci rende graditi a sé mediate il Figlio nello Spirito Santo.
Grazie, Padre, per il tuo Figlio:
che ci hai mandato come segno e causa del tuo amore: nel dono del tuo Unigenito e dello Spirito Amore ci concedi la fede, la vita, la salvezza.
Ora, Padre, manda lo Spirito:
la sua Potenza consacra e trasforma in Cristo questi nostri doni, e con essi trasforma tutti noi in un solo corpo.
In noi, Padre, si offre a te Gesù:
la Potenza dello Spirito, che Gesù ci manda da te, ci consacra, ci trasforma, ci fa agire in lui, ci rende a te graditi per il «sacrificio» della fede.
tutti, Padre, accogli in Cristo:
la comunione con lui ci è pegno di salvezza dell’anima e del corpo, come persone in comunione con te e con gli altri.
A te, Padre, ogni onore e gloria.
da questa assemblea e da tutta l’umanità che hai tanto amato da mandarci il Figlio e lo Spirito.
5. RITI DI COMUNIONE: preso il pane e rese grazie,
Gesù spezza il pane, lo distribuisce. In Cristo siamo un solo corpo: un pane di vita per tutti.
Abbiamo un Dio Bellissimo che raggiunge noi per arrivare agli altri.
Il saluto con cui noi abbiamo iniziato questa Eucaristia è lo stesso con cui Paolo conclude la sua lettera ai Corinti: “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”. Sono nominati espressamente il Signore Gesù, Dio Padre e lo Spirito Santo. Tutto è riassunto in questa formula liturgica. Gesù Cristo è la grazia; lo Spirito Santo è la comunione; Dio Padre è l’amore. Tre aspetti dell’unico Dio. Gesù, «la grazia», è la bontà gratuita che sperimentiamo in Gesù Cristo, particolarmente nella sua croce; il Padre, «l’amore», indica l’identità di Dio e il suo donarsi agli umani; lo Spirito Santo, «la comunione» (partecipazione), è il risultato, i frutti dell’azione dello Spirito nella comunità. La comunione in una è frutto dello Spirito: viene dal Padre che ci riconcilia a sé in Gesù Cristo e ci manda lo Spirito. L’azione di Dio e la vita della comunità si rispecchiano e si richiamano: Dio suscita in noi pace, concordia e comunione che rimandano a Dio. Nel saluto iniziale e finale della messa è descritta quindi l’azione salvifica di Dio nel mondo: la grazia di Gesù, per noi, e in noi verso gli altri; la missione di Gesù, che a sua volta manda i discepoli a rimettere i peccati, cioè a manifestare l’amore del Padre; l’azione salvifica di Gesù, che ora si attua mediante lo Spirito dal Padre. Paolo ci propone il bacio fraterno come segno concreto di gioia e armonia, di pace e comune sentire. Uscendo dalla chiesa, siamo coscienti che la Trinità si fa conoscere nella vita di Gesù che continua in noi. Per questo lo preghiamo: “Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento, e la professione della nostra fede in te, unico Dio in tre persone, ci sia pegno di salvezza dell’anima e del corpo.
CONTEMPLAZIONE
Nella chiesa il Padre convoca i credenti in Cristo, in cinque tappe (v. LG 2); contempliamo oggi nei suoi cinque momenti, per esempio, L’Amore che si fa in Tre:
prefigurata, sin dall’inizio, nella Creazione: l’amore si fa in tre: in chiunque ama c’è un Amante, un Amato e uno Spirito di Comunione;
figurata, nella storia d’Israele, antica alleanza: l’amore si fa in tre: nella storia d’Israele c’è il Signore Dio, Mosè figura del Cristo e la «Misericordia»;
compiuta, in Cristo Gesù, negli ultimi tempi: l’amore si fa in tre: in Gesù c’è la storia di Grazia che rivela l’Amore del Padre e lo Spirito di Comunione;
manifesta, nella chiesa, per lo Spirito effuso: l’amore si fa in tre: nella Chiesa c’è un solo Padre, un solo Signore Gesù, un solo Battesimo di Comunione nello Spirito Santo;
completa, alla fine, nella gloria della Trinità: l’amore si fa in tre: nell’umanità fatta figlia nel Figlio c’è Dio Grazia, Amore e Comunione Spirito Santo.
Preghiamo:
O Padre, che ci fai gloria a te e al Figlio e allo Spirito Santo: Dio che sei, che eri e che vieni; fa’ che il tuo popolo acclami: A te la lode e la gloria nei secoli! Per Cristo nostro Signore. Amen.
Condividiamo la nostra preghiera (neretto) nello schema della preghiera della chiesa (colori).
_______________________________________________________________________________
S. Bottin.
SANTISSIMA TRINITA’
Anno A – 22 Maggio 2005
RITI D’INTRODUZIONE
Sia benedetto Dio Padre, e l’unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo: perché GRANDE è il Suo amore per noi.
E’ proprio così, Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo ci amano tanto!
Queste sono le prime parole che Gesù soffia nella bocca dell’Assemblea, e noi acclamandole ospitiamo i sentimenti di benevolenza che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo hanno verso ciascuna creatura. Gioiamo per un simile dono.
Il segno di croce è simbolo della nostra appartenenza a questa comunità d’Amore: al Padre che è Amore, al Figlio che dona la Sua Grazia e allo Spirito Santo che crea Comunione.
Rispondiamo insieme:
A TE LA LODE E LA GLORIA NEI SECOLI.
LITURGIA DELLA PAROLA
“Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio”
Gesù parla a ciascuno di noi, e ci dice: Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio.
Le scritture oggi rivelano questo amore infinito e fedele che il Padre per mezzo di Gesù attua nei confronti di ciascuna creatura. Lo fa mediante una storia creata da Lui stesso, come quella di Mosè.
Mosè è un uomo semplice e debole che commette degli errori, ma che ascolta la parola di Dio: “Salì sul monte come il Signore gli aveva comandato”. Dio una volta creata QUESTA DISPONIBILITA’ (come una lampadina che si attacca al lampadario), manifesta il mistero della sua vita: la misericordia verso tutti.
Paolo testimonia e loda questa straordinaria presenza di Dio in ciascuna persona. Noi ci uniamo acclamando al Signore:
A TE LA LODE E LA GLORIA NEI SECOLI.
RITI DI PRESENTAZIONE DEI DONI
“Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”
Dopo l’ascolto della Parola, siamo pienamente consapevoli che Gesù attua in noi ciò che abbiamo appena ascoltato. Lo Spirito di Gesù si mette a servizio nostro e suscita in noi un desiderio; e noi accogliamo questa ispirazione e desideriamo che ciascuna persona non abbia solo aiuti materiali, ma si senta amata e accolta, e diventi consapevole di questa presenza di Gesù in lui: vero nutrimento della persona umana. Chiediamo al Padre per mezzo di Gesù che mandi il suo Spirito Creatore a trasformare tutti in sua Dimora: in suo Luogo riservato, da poter dire con verità:
A TE LA LODE E LA GLORIA NEI SECOLI.
LITURGIA EUCARISTICA
“Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio perché chiunque crede abbia la vita”.
Siamo condotti per mano a fare l’esperienza più bella della vita: Credere. Poter credere che Gesù si dona totalmente nel corpo e nel sangue per professare la vera fede. Gesù ci manda dal Padre il suo Spirito e vuole che lo chiediamo per divenire Gesù stesso mezzo e strumento di Amore, di Grazia e di Comunione con il Padre e fra di noi: perché Gesù in noi risorga ogni volta sempre di più. Coscienti di essere fatti continuatori di Gesù nel mondo, vi aderiamo e diciamo: Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta definitiva, perché:
A TE LA LODE E LA GLORIA NEI SECOLI.
RITI DI COMUNIONE
«Voi siete Figli di Dio. Egli ha mandato nei vostri cuori lo Spirito del Figlio che grida: “Abbà Padre!”».
Gesù ora sei in noi. Ti rendiamo grazie e lode perché sei venuto in noi e continuare a compiere in noi il Vero Bene. Riconosciamo allora nella nostra esistenza i segni della manifestazione della tua presenza nella quotidianità. Gioiamo insieme per un dono così grande, e nella gioia riconosciamo te Unico Nostro Signore:
A TE LA LODE E LA GLORIA NEI SECOLI.