FESTA ELLA PAROLA

2015/10/11

laparola di Dio si diffondeva – per francy

* FESTA DELLA PAROLA
28ª DOMENICA ANNO B – 11 ottobre 2015

giusti cinquant’anni dal Concilio Vaticano secondo.

Nell’11 ottobre 1962, sotto il manto di Maria SS. Madre di Dio,

trasferita poi al 1° gennaio nell’ottava di Natale,

1PAPA GIOVANNI XXIII CONVOCA IL CONCILIO VATICANO II:LA PERSONA DI GESÙ PASTORE SIA NOTA AL MONDO”.
Il gregge deve imparare il linguaggio del Pastore: c’è fretta. Dopo soli tre mesi dall’inizio del suo Pontificato il sommo Pontefice indìce il Concilio Vaticano II. Duemilacinquecento fra Cardinali, Arcivescovi e Vescovi nel 1962 sono intorno al Sommo Pontefice nella basilica di San Pietro. Non per dichiarare dogmi, non per condannare eresie, ma per rivelare al mondo la Fonte della Vita nella sua novità assoluta, per la gioia di tutta l’umanità. Brilla, infatti, luminosa la prima volta nella sua autorevolezza la Persona del Verbo fatto uomo, il Signore Gesù Risorto, nostro Capo operante in noi sue membra ancora visibili. Il Verbo si apre verso tutti. La Parola efficace di Gesù si estende nei cuori e nel vivere quotidiano, a partire dalla Liturgia. Il documento liturgico inizia col programma: “Far crescere ogni giorno più la vita cristiana tra i fedeli”. La Liturgia si presenta come introduzione a tutto il Concilio nelle sue quattro sessioni. Dal 1962 al 1965, sotto i pontificati di Giovanni XXIII e Paolo VI, sono promulgati quattro Costituzioni, tre Dichiarazioni, nove Decreti nella cornice della Parola di Dio celebrata.

2PAOLO VI PROMULGA LA COSTITUZIONE LITURGICA, «SACROSANCTUM CONCILIUM» il 4 Dicembre 1963, esattamente quattrocento anni dopo il Concilio di Trento (1563). Il Sommo Pontefice acclama: “Vi ravvisiamo di avere rispettato la gerarchia dei valori. A Dio il primo posto. La Preghiera, nostra principale occupazione. È arrivato il tempo in cui il Popolo Cristiano con noi pregante e orante sciolga la muta sua lingua e canti le Lodi di Dio e le Speranze degli uomini. Sulle labbra di tutti i Fedeli, oltre «la Lode dell’Opera di Dio con il Breviario», ora risuona anche «la Parola del Sacrificio Eucaristico, sommamente efficace!». Si capisca che «la Chiesa è comunità orante, popolo di Dio, nutrita di cibo adeguato, alimentata del suo Signore»”.
Il Signore, Bontà e Misericordia, ispira Paolo VI a convocare il Consilium ad exequendam Constitutionem «De Sacra Liturgia» e cogliere frasi e preghiere dai testi della messa, e formare un KIT**: frasi necessarie e sufficienti per cogliere il senso appropriato della celebrazione che culmina nell’Eucaristia, in cinque parti: 1.Grazie, Padre, per il tuo Figlio Gesù. 2.Ora, Padre, manda lo Spirito e Gesù sia fra noi. 3.In noi, Padre, si offre a te Gesù. 4.Tutti, Padre, accogli in Cristo. 5.A te, Padre, ogni onore e gloria per Cristo in Spirito Santo.

** kit = pezzi necessari e sufficienti per cogliere il senso del formulario liturgico.

Lettura e Meditazione ti guidano a completare Preghiera Eucaristica e Contemplazione.

Con la costanza «cammini» non solo fisicamente insieme a Gesù, ma in sintonia interiore con Lui.

 

3GIOVANNI PAOLO II APPREZZA L’ESPERIENZA LITURGICA CON QUESTE PAROLE:
“Invito tutti a trarre ogni vantaggio dalla Liturgia Eucaristica delle Messe, sia festive che feriali. Il Lezionario e il Messale, infatti, sono lo strumento costante, vivo e a molti familiare per conoscere e alimentare la fede. Rispondono a interrogativi di coscienza. I presbiteri valutino appieno la preziosità di tale mezzo che forma forti personalità cristiane”.
«Per quest’opera Cristo è sempre presente nella sua Chiesa. È Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura» (SC 7): Luce di verità, Potenza di grazia, Viatico, che sostiene a servizio del bene». Il Messale, quindi, con il suo ampio Lezionario, è quotidiana «mensa» della Parola di Dio. Può ben essere considerato il manuale universale della catechesi per tutto il popolo: in parrocchia, in ogni chiesa o comunità»” (Giovanni Paolo II all’Episcopato del Triveneto, 26 Gennaio 1991).
Ciò che la Parola, il Verbo dal Padre, che conosce il Padre, ci rivela, diventa Risposta del Verbo, fatto uomo, al Padre, posta sulle labbra di noi tutti, membra dell’assemblea liturgica. Questo dialogo trinitario, fra Padre e Figlio nello Spirito Santo, costitutivo della 1ª e 2ª parte della Messa, diventa in noi apprendistato alla Liturgia dell’Assemblea celeste. Uniti a tale Coro acclamiamo: Santo, Santo, Santo…

* Estratto dallo scritto a papa Francesco, suggerito da S.Ec. Giampaolo Crepaldi, consegnato a S.Em. Angelo Comastri, Arciprete del Vaticano, 12 Marzo 2014.  Cf la parola di Dio si diffondeva …».laparola di Dio si diffondeva – per francy

4PAPA FRANCESCO PRECISA: “QUESTO DIALOGO CELESTE CE LO INSEGNA LA MADRE MARIA, TIPO E MODELLO DELLA MADRE CHIESA.
Non si diventa cristiani da sé, cioè con le proprie forze, in modo autonomo; neppure si diventa cristiani in laboratorio; ma si viene generati e fatti crescere nella fede all’interno di quel grande corpo che è la Chiesa. Una madre che ci dà vita in Cristo e che ci fa vivere con tutti gli altri fratelli nella comunione dello Spirito Santo. In questo la Chiesa ha come modello la Vergine Maria: il modello più bello e più alto che ci possa essere. È quanto già Le Prime Comunità Cristiane hanno messo in luce e il Concilio Vaticano II ha espresso in modo mirabile (cfr Cost. Lumen gentium, 63-64). La maternità di Maria è certamente unica, singolare, e si è compiuta nella pienezza dei tempi, quando la Vergine diede alla luce il Figlio di Dio, concepito per opera dello Spirito Santo. E tuttavia, la maternità della Chiesa si pone proprio in continuità con quella di Maria, come un suo prolungamento nella storia. Guardando Maria, scopriamo il volto più bello e più tenero della Chiesa; guardando alla Chiesa riconosciamo i lineamenti sublimi di Maria. Non siamo orfani. La Chiesa è madre, Maria è madre.
La Chiesa ha ricevuto da Gesù il tesoro prezioso del Vangelo, non per tenerlo per sé, ma per donarlo generosamente agli altri, come fa una mamma. In questo servizio di evangelizzazione si manifesta in modo peculiare la maternità della Chiesa, impegnata, come una madre, ad offrire ai suoi figli il nutrimento spirituale che alimenta e fa fruttificare la vita cristiana. Tutti, pertanto, siamo chiamati ad accogliere con mente e cuore aperti la Parola di Dio che la Chiesa ogni giorno dispensa, perché questa Parola ha la capacità di cambiarci dal di dentro. Solo la Parola di Dio ha questa capacità di cambiarci ben dal di dentro, dalle nostre radici più profonde. Ha questo potere la Parola di Dio! E chi ci dà la Parola di Dio? La Madre Chiesa. Lei ci allatta da bambini con questa parola, ci alleva durante tutta la vita con questa parola, e questo è grande! E’ proprio la Madre Chiesa che con la Parola di Dio ci cambia da dentro. La Parola di Dio che ci da la Madre Chiesa ci trasforma, rende la nostra umanità non palpitante secondo la mondanità della carne, ma secondo lo Spirito.

– Papa Francesco nell’udienza generale del 3 Settembre 2014. «www.lapreghiera.org/audio/udienza3.9.15» continua…

la Parola di Dio si diffondeva-perPapaFrancesco