Con i Padri della Chiesa, Paolo VI ci da la Liturgia rinnovata,
a beneficio di tutta la chiesa.
Guidati dai testi eucologici, cioè, formule di preghiera sui testi biblici,
integrati dal Consiglio per l’esecuzione della Costituzione Liturgica,
cogliamo il centro, il Kit del messaggio liturgico della messa,
integrandolo alla fine con richiami: Continua ad ascoltare in… .
MODULO fisso a Colori
nero COMPILAZIONE coi testi della Messa
Precede il seguente esempio di compilazione del MODULO (CORPUS DOMINI),
Sequiranno per ordine le compilazioni, orali e scritte.
Esempio – 10ª DOMENICA TEMPO ORDINARIO – Anno B.
SOLENNITÀ DEL CORPO E SANGUE Di CRISTO.
A colori il Modulo; nero il testo compilato.
Qui di seguito puoi seguire il testo scritto
Ci Raccogliamo. Nel nome del Padre … Ascolta, Israele. Asolta N. …
Eccomi, Signore … Aiuta tutti come ora aiuti noi ad ascoltarti.
I – LEGGIAMO Testi biblici¹, Eucologie² guida, NUOVO CONTESTO LITURGICO.
Leggiamo da ingresso a Dopocomunione. Una parola, una frase: Titolo.
GODERE PIENAMENTE.
II – MEDITIAMO rileggendo:
VANGELO – frase ufficiale, vers. al Vangelo: parla Gesù, di sé, Capo e Membra.
Nel vangelo, 1ª parte, Cena ebraica, profezia. 2ª parte, Gesù, messa, compimento della profezia. Le due parti ravvicinate attirano l’attenzione sul senso, confermato nel versetto al vangelo (eucologia, guida del senso): “Io sono il pane disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”. Il compimento nella Persona di Gesù è totale.
PRIMA LETTURA – frase ufficiale, Vers.e Sal.Resp.:centralizzano messaggio evang.
La 1ª lettura sottolinea la 1ª parte profetica del vangelo: “Ecco il sangue dell’Alleanza che Dio ha concluso con voi”. Nel Salmo Responsoriale (eucologia guida) è Gesù che risponde al Padre in nome del nuovo popolo della nuova Alleanza nel suo sangue. Siamo noi, assemblea liturgica, che impersona tutta l’umanità, e cantiamo con Gesù nel ritornello: “Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore”. Il Salmo continua: “Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, Signore, tu hai spezzato le mie catene. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento davanti a tutto il tuo popolo.
SECONDA LETTURA – frase ufficiale, testi eucologici, Ant. Com., guidano senso.
Riprendono la 2ª parte del vangelo. Sottolineano la persona di Gesù che adempie la profezia e ci salva. La seconda lettura dice: “Il sangue di Cristo purifica la nostra coscienza”. L’antifona alla comunione aggiunge e realizza subito al massimo il senso delle parole di Gesù: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo donato. Prendete e bevete, questo è il calice del mio sangue, il sangue dell’Alleanza, dice il Signore. Alleluia”. Tutta l’umanità ascolta, può accogliere e nutrirsi di Cristo Dio. “È in Cristo, infatti, che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). La preghiera dopo la comunione conclude la celebrazione rituale con una promessa esperienziale di vita quotidiana.
Una Parola, o Frase: “Godere pienamente” richiama l’entusiasmo della Solennità.
La preghiera Dopocomunione, rivolta a Gesù, riconosce di averci fatto «pregustare» realmente la sua gioia pasquale (Colletta propria). Ce la può far gustare pienamente: “Donaci, Signore, di «godere pienamente» della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo corpo e del tuo sangue. Tu che vivi e regni per sempre. Amen”.
III – PREGHIERA EUCARISTICA. 5 parti.
1 RINGRAZIAMENTO. Prefazio. Grazie, Padre, per il tuo Figlio Gesù.
Azioni di Grazie per il beneficio del suo dono supremo.
Gesù è Vincolo di unità perfetta, Mediatore Innocente, Alleanza nuova ed eterna.
2 ATTUAZIONE. Consacrazioni. Ora, Padre, manda lo Spirito promesso da Gesù.
Invocazioni dello Spirito sui doni, pane e vino; e sull’assemblea celebrante.
Oggi Corpus Domini: Prese il pane, rese grazie, lo spezzò, lo diede loro; questo è il mio corpo donato. – Prese il calice: questo è il mio sangue versato per tutti, in remissione dei peccati.
Consacrazione dell’Assemblea: “Per la comunione al corpo e al sangue di Cristo.
Lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo”. Vero cibo, vera bevanda: pane e vino per il popolo. Sono trasformati; diversi e uniti. Gesù con noi: un solo corpo, tanti fratelli. Lo Spirito dal Padre perfeziona l’opera di Gesù nel mondo. Tutto è consacrato in un servizio reciproco.
3 OFFERTORIO. Offerta. In noi, Padre, si offre a te Gesù,
Ci ammette alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale.
4 INTERCESSIONI. Per Vivi, defunti, celebranti. Per tutti.
Tutti, Padre, accogli in Cristo.
Partecipi della cena dell’Agnello, Gesù Intercede per noi, ci fa intercessori con lui.
5 LODE FINALE.Lode infinita. A te, Padre, ogni onore, gloria per Cristo nelloSpirito
Sempre più simili a Lui nostro capo, ci comunica la Tua gloria, o Padre, tu rendi tutti ben predisposti alla nuova, eterna alleanza con te in Cristo.
IV – CONTEMPLIAMO
la storia del piano di Dio, LA CHIESA, l’UMANITÀ. Dio la NUTRE di sé. 5 parti.
1 Prefigurata, sin dall’inizio, nella Creazione. In tutte le realtà create.
Dio nutre di pane e vino l’umanità, doni naturali, segni d’ogni bene completo.
2 Figurata, nella storia d’Israele, antica alleanza, come profezia. Israele in Egitto.
Dio nutre Israele nel deserto d’un cibo che lo alimenta nel corpo e nello spirito.
3 Compiuta, in Cristo Gesù, negli ultimi tempi. In Gesù, vero nuovo Sposo. Nutre l’umanità di se stesso in una unione «Ipostatica» = un tutt’uno indissolubile.
4 Manifesta, nella nuova umanità come sposa per lo Spirito effuso. Il Padre ci nutre con il corpo e il sangue del suo dilettissimo Figlio Gesù, Verbo fatto carne.
5 Completa, nella gloria della Trinità. L’umanità matura nel Cristo Risorto.
Tutti nutriti di visione beatifica in Cristo Dio nella Verità della comunio con il Padre.
Colletta propria o questa “nuova” (Ant.Com. o Vers.Vang.: all’indicativo: “Padre, che hai …”. + Vers.Resp: all’Imperativo: “Disseta …”).
Padre, che hai donato il Figlio, pane vivo disceso dal cielo, perché viviamo in eterno; disseta + vers, resp. tutti al calice della gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen. – Note a: I – LEGGIAMO:
1 «Testi Biblici» hanno nella Bibbia un loro contesto preciso. Nella liturgia possono aassumere nuovo significato.
2 «Eucologia» è Preghiera della Chiesa con testo biblico nella celebrazione liturgica. Può guidare l’assemblea ad incontrare personalmente il Padre in Gesù. In ogni preghiera liturgica, infatti, “l’assemblea celebrante si rivolge al Padre in persona di Gesù nello Spirito Santo” (Agostino).
Continua ad ascoltare in…MODULO COMPILAZIONE XªDOM.
Data. 2015/09/01
MARTEDI’ 22ª SETTIMANA.
Ci Raccogliamo. Nel nome del Padre … Ascolta, Israele… –
Eccomi, Signore … Aiuta tutti come ora aiuti noi ad ascoltarti.
I – LEGGIAMO testi biblici¹, eucologie² guida, Novo Contesto Liturgico.
E dopo aver letto da Ingresso a Dopocomunione. Ecco, una parola o frase: Titolo.
«SONO CERTO DI CONTEMPLARE LA BONTÀ DEL SIGNORE NELLA TERRA DEI VIVENTI».
II – MEDITIAMO rileggendo
VANGELO, Lc 4,31,37, con la frase prefissa:. “Io so chi tu sei: il Santo di Dio!”.
Gesù scende a Cafarnao. Parla con autorità nella Sinagoga. Come chi conosce di persona ciò che dice. Fra la gente c’è un uomo con uno spirito impuro. Comincia a gridare: “Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio!”. Gesù gli ordinò severamente: “Taci! Esci da lui”. Il demonio lo gettò a terra e uscì da lui. Tutti furono presi da timore chiedendosi: che parola è mai questa? Comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno? «La sua fama si diffondeva in ogni luogo». –
Siamo invitati a ripetere la frase prefissa. Parole dello spirito impuro. E noi le ripetiamo: “Io so chi tu sei: il Santo di Dio!”. Ma rileggendo la PRIMA LETTURA, Pr 9,1-6, con la relativa frase prefissa: “Gesù Cristo è morto per noi, perché viviamo insieme con lui”, abbiamo ripetuto poi anche il versetto Responsoriale, che è la risposta di Gesù al Padre in nostra persona: “Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi”. Abbiamo sperimentato la verità di queste parole del Salmo: “Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola iO cerco: abitare nella casa del Signore tutti i gironi della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario“. Queste parole del salmo Responsoriale Gesù le rivolge al Padre in nostra persona. Sono davvero efficaci. Mi fanno provare la speranza = la certezza che esse esprimono: “Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore”. Sono davvero efficaci. Io posso esclamare con tutti quelli che sono nell’assemblea il versetto al Vangelo: “Un grande profeta è sorto tra noi, Dio ha visitato il suo popolo”. Da impuro purificato, posso ripetere con tutt’altro significato la frase prefissa del Vangelo, unita alla frase prefissa della prima lettura: “Io so chi tu sei: il Santo di Dio!”, Gesù Cristo, morto per noi, perché noi viviamo insieme con te. Mi rimane fissa nel cuore: Io so chi tu sei, Gesù Cristo: il Santo di Dio, morto perché noi viviemo con te!
III – PREGHIAMO completando preghiera eucaristica
1 Ringraziamento. Prefazio. Grazie, Padre, per il tuo Figlio Gesù.
Il Santo di Dio, morto per noi, perché noi viviamo insieme con lui.
2 Attuazione. Consacrazioni. Ora, Padre, manda lo Spirito promesso da Gesù.
Questi doni, pane e vino, diventano Cristo Dio che visita il suo popolo.
3 Offertorio. Offerta. In noi, Padre, si offre a te Gesù.
Il Santo di Dio. Da impuri egli ci rende sempre più vivi simili a lui.
4 Intercessioni. Per Vivi defunti, celebranti. Tutti, Padre, accogli in Cristo.
5 Gloria finale. Per Cristo nello Spirito Santo. A te, Padre, ogni onore e gloria.
IV – CONTEMPLIAMO completando le cinque parti
prefigurata, sin dall’inizio, nella Creazione: la sapienza, presente in tutto il creato;
figurata, nella storia d’Israele, antica alleanza: la sapienza, rivelata nella legge e nei profeti;
compiuta, in Cristo Gesù, negli ultimi tempi: la sapienza, personificata in Gesù, parola del Padre;
manifesta, nella chiesa, per lo Spirito effuso: la sapienza, donata a noi in cibo nella carne di Gesù;
completa, alla fine, nella gloria della Trinità: la sapienza, Gesù venuto per la vita del mondo.
Preghiamo:
O Padre, il tuo Figlio Gesù ha detto: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me e io in lui; concedi ai tuoi figli un convito di festa. Per Cristo nostro Signore. Amen.
2015/08/30
XXII DOMENICA TEMPO ORDINARIO B
Ci RACCOGLIAMO.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen.
Ascolta, Israele: io sono il Signore Dio tuo…! Ascolta, N…
Eccomi, Signore:aiuta tutti come ora aiuti noi ad ascoltarti.
LEGGIAMO testi biblici¹, eucologie² guida, Novo Contesto Liturgico.
come fedeli obbedienti, “almeno i testi della messa, in famiglia o in privato” (PCFP 13). Fa crescere in noi ‘ascolto e risposta’, Signore. Titolo:
VIVO È L’INTERNO UMANO SE NON TOGLIE NON AGGIUNGE ALLA PAROLA. MEDITIAMO
vangelo, I e II lettURA alla luce dell’Antifona alla Comunione. Titolo:
“IL MALE CHE ESCE DAL CUORE CONTAMINA L’UOMO”, DICE IL SIGNORE.
VANGELO, Mc 7,1-8.14-15.21-23.Voi, trascurando il comando divino, osservate la tradizione di uomini. Cogliamo questa frase preposta, come centro verso il quale converge il testo evangelico, in tre parti.
1ª parte. Farisei e Scribi richiamano Gesù a osservare la tradizione degli antichi (7,1-5). Il versetto al vangelo ci guida a comprendere la risposta di Gesù:
“Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature”. Questo versetto è di Giacomo. Si trova nella
SECONDA LETTURA (1,17-18.21b-22.27) con la frase premessa:
Siate di quelli che mettono in pratica la parola. Ma, la «tradizione degli antichi», come dicono le parole, non sono eterni come i «comandamenti di Dio» . Anzi, questa «tradizione» può andare contro i comandamenti. Per esempio, contro il quarto comandamento. Esso dice: “Onora tuo padre e tua madre”. Ma, se un figlio dice ai genitori: quel che dovrei dare a voi, lo offro al tempio, secondo la tradizione umana degli antichi, egli non «accoglie con docilità la Parola eterna». Sottrae il dovuto ai genitori. Toglie il senso al quarto comando di Dio. Dal cuore del figlio esce malvagità, perché ha minimizzato la legge di Dio,
2ª parte: Gesù richiama ai Farisei e agli Scribi le parole di Isaia: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me (7, 6-8) pensa a sé. PRIMA LETTURA Dt 4,1-2.6-8. Non aggiungete nulla a ciò che io vi comando, osserverete i comandi del Signore, «vostro Dio. Non toglierete nulla a ciò che vi prescrivo. Quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente. Infatti, quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste com’è tutta questa legislazione che io oggi vi do?”. Tutto questo non viene da voi, ma viene dal di fuori: da me. Chi la osserva è puro, teme il Signore e
Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.
Il male che esce dal cuore contamina l’uomo dice il Signore
3ª parte. Gesù rivela una verità alla folla: quando l’uomo toglie o aggiunge qualcosa alla Parola di Dio dal suo cuore esce il male e contamina (7,14-23).
Il versetto al vangelo, preso da Gc 1,17-27, ci spiega perché la parola di Dio dev’essere intatta, e dice: perché il Padre ci ha voluti. La sua Parola ci ha generati. L’adesione a Lui ci fa «puri». Servire i deboli ci fa crescere: ci rivela «primizia delle sue creature» che serbano intatto il divino patrimonio, temono Dio. Sono puri, vivi. Sono di quelli che mettono in pratica la parola con autentico impegno di vita. Davvero possiamo dire:
Chi teme il Signore abita nella sua tenda.
E il Salmo continua, riportando le parole di Gesù al Padre, e ci descrive: “Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua”. Ne siamo coscienti. Ci lasciamo riprendere mentre cresce in noi il desiderio di aderire in pieno a lui.
“Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino”. Possiamo verificare il nostro comportamento se è da Dio.
“Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore”. Questo ci fa lieti nell’intimo. “Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente”. È approvato il «puro» che vive così e tutti possiamo firmare: “Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre”, “come primizia delle sue creature”.
PREGHIERA EUCARISTICA
La risposta di lode e di supplica, per es. del Versetto Responsoriale:
I puri di cuore abiteranno nella casa del Signore.
Si sviluppa in preghiera eucaristica fatta di cinque parti:
1 Ringraziamento: prefazio. Grazie, Padre, per il tuo Figlio: intorno a lui tu ci raduni per la Pasqua.
2 Attualizzazioni: consacrazioni. Ora, Padre, manda lo Spirito: rende presente fra noi Gesù. Egli ci salva unendoci in un solo corpo.
3 Offerta: nostra in Cristo al Padre. In noi, Padre, si offre a te Gesù: che ci rinnova e fa risuonare nel nostro cuore la tua lode.
4 Intercessioni: per tutti vivi e defunti. Tutti, Padre, accogli in Cristo: purificati dalla sua parola efficace.
5 Lode finale: esplosione dei sentimenti. A te, Padre, ogni onore e gloria: dal cuore dell’uomo, tuo familiare: purificato dalla parola.
CONTEMPLAZIONE
Nella chiesa il Padre convoca i credenti in Cristo, in 5 tappe (v. LG 2);
contempliamo oggi nei suoi 5 momenti: LA LEGGE DELL’AMORE.
1 Prefigurata, sin dall’inizio, nella Creazione:
l’amore, nell’aiuto reciproco tra figli e genitori.
2 Figurata, nella storia d’Israele, antica alleanza: l’amore, nell’adunare genti in un popolo, rinomato.
3 Compiuta, in Cristo Gesù, negli ultimi tempi: l’amore, in Gesù, compimento della Legge;
4 Manifesta, nella chiesa, per lo Spirito effuso: l’amore nei discepoli purificati dalla parola di Dio.
5 Completa, alla fine, nella gloria della Trinità: l’amore, in tutti, trasformati in figli nell’unico figlio.
Preghiamo:
O Padre, che ci mostri la tua via e ci guidi sul retto cammino; fa’ che l’uomo, purificato dalla tua parola, abiti la tua casa e canti la lode del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
www.lapreghiera.org,- mrfranco1110@gmail.com.
Esempio di – MODULO testo a Colori.
COMPILAZIONE testi della Messa
10ª DOMENICA TEMPO ORDINARIO – Anno B.
SOLENNITÀ DEL CORPO E SANGUE Di CRISTO.
Ci Raccogliamo. Nel nome del Padre … Ascolta, Israele… –
Eccomi, Signore … Aiuta tutti come ora aiuti noi ad ascoltarti.
I – LEGGIAMO da ingresso a Dopocomunione.
Testi biblici¹, Eucologie² guida, NUOVO CONTESTO, Una parola, una frase: Titolo. GODERE PIENAMENTE..
II – MEDITIAMO rileggendo:
VANGELO – Vversetto al Vangelo: parla Gesù, parla di se stesso, Capo e Membra.
Nel vangelo, 1ª parte, Cena ebraica, profezia. 2ª parte, Gesù, messa, compimento della profezia. Le due parti ravvicinate attirano l’attenzione sul senso, confermato nel versetto al vangelo (eucologia, guida del senso): “Io sono il pane disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”. Il compimento nella Persona di Gesù è totale.
PRIMA LETTURA con Salmo Respons.: centralizzano il messaggio del vangelo.
La 1ª lettura sottolinea la 1ª parte profetica del vangelo: “Ecco il sangue dell’Alleanza che Dio ha concluso con voi”. Nel Salmo Responsoriale (eucologia guida) è Gesù che risponde al Padre in nome del nuovo popolo della nuova Alleanza nel suo sangue. Siamo noi, assemblea liturgica, che impersona tutta l’umanità, e cantiamo con Gesù nel ritornello: “Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore”. Il Salmo continua: “Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, Signore, tu hai spezzato le mie catene. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento davanti a tutto il tuo popolo.
SECONDA LETTURA – Testi eucologici. Ci guidano al senso. Specie Ant.allaCom.
Riprendono la 2ª parte del vangelo. Sottolineano la persona di Gesù che adempie la profezia e ci salva. La seconda lettura dice: “Il sangue di Cristo purifica la nostra coscienza”. L’antifona alla comunione aggiunge e realizza subito al massimo il senso delle parole di Gesù: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo donato. Prendete e bevete, questo è il calice del mio sangue, il sangue dell’Alleanza, dice il Signore. Alleluia”. Tutta l’umanità ascolta, può accogliere e nutrirsi di Cristo Dio. “È in Cristo, infatti, che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). La preghiera dopo la comunione conclude la celebrazione rituale con una promessa esperienziale di vita quotidiana.
Una Parola, o Frase: “Godere pienamente” richiama l’entusiasmo della Solennità.
La preghiera Dopocomunione, rivolta a Gesù, riconosce di averci fatto «pregustare» realmente la sua gioia pasquale (Colletta propria). Ce la può far gustare pienamente: “Donaci, Signore, di «godere pienamente» della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo corpo e del tuo sangue. Tu che vivi e regni per sempre. Amen”.
III – PREGHIERA EUCARISTICA
1 RINGRAZIAMENTO. Grazie, Padre, per il tuo Figlio Gesù. Prefazio.
Azioni di Grazie per il beneficio del suo dono supremo …
Gesù è Vincolo di unità perfetta, Mediatore Innocente, Alleanza nuova ed eterna.
2 ATTUAZIONE. Ora, Padre, manda lo Spirito promesso da Gesù. Consacrazioni.
Invocazioni dello Spirito sui doni, pane e vino; e sull’assemblea celebrante.
Prese il pane, rese grazie, lo spezzò, lo diede loro; questo è il mio corpo donato.
Prese il calice: questo è il mio sangue versato per tutti, in remissione dei peccati.
Consacrazione dell’Assemblea: “Per la comunione al corpo e al sangue di Cristo.
Lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo”. Vero cibo, vera bevanda: pane e vino per il popolo. Sono trasformati; diversi e uniti. Gesù con noi: un solo corpo, tanti fratelli. Lo Spirito dal Padre perfeziona l’opera di Gesù nel mondo. Tutto è consacrato in un servizio reciproco.
3 OFFERTORIO. In noi, Padre, si offre a te Gesù, Offerta.
Ci ammette alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale.
4 INTERCESSIONI. Tutti, Padre, accogli in Cristo. Intercessioni per.
Vivi, defunti, celebranti. Intercessioni per tutti …
Partecipi della cena dell’Agnello, Gesù Intercede per noi, ci fa intercessori con lui, per tutti.
5 LODE FINALE. A te, Padre, ogni onore e gloria per Cristo nello Spirito Santo. Pienezza di sentimenti. Lode senza fine.
Sempre più simili a Lui nostro capo, ci comunica la Tua gloria, o Padre, tu rendi tutti ben predisposti alla nuova, eterna alleanza con te in Cristo.
IV – CONTEMPLAZIONE
Contempliamo la storia del piano di Dio, LA CHIESA, l’UMANITÀ che egli NUTRE.
1 Prefigurata, sin dall’inizio, nella Creazione, Tutte le realtà create.
Dio nutre di pane e vino l’umanità, doni naturali, segni d’ogni bene completo.
2 Figurata, nella storia d’Israele, antica alleanza, come profezia. Israele in Egitto.
Dio nutre Israele nel deserto di un cibo che lo alimenta nel corpo e di fedeltà nello spirito.
3 Compiuta, in Cristo Gesù, negli ultimi tempi.
Gesù, vero nuovo Sposo nutre l’umanità di se stesso in una unione Ipostatica=indissolubile .
4 Manifesta, nella nuova umanità come sposa per lo Spirito effuso.
Il Padre ci nutre con il corpo e il sangue del suo dilettissimo Figlio Gesù, Verbo fatto carne.
5 Completa, nella gloria della Trinità. L’umanità matura nel Cristo Risorto.
Tutti nutriti della visione beatifica con Cristo Dio nella Verità della comunione con il Padre.
Colletta propria o questa “nuova” (Ant.Com. o Vers.Vang. Indicativo: “Padre, che hai …”. + Vers.Resp, Imperativo: “Dona…”).
Padre, che hai donato il Figlio, pane vivo disceso dal cielo, perché viviamo in eterno; + disseta tutti al calice della gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.
1 «Testi Biblici» hanno nella Bibbia un loro contesto preciso. Nella liturgia possono avere un nuovo significato.
2 «Eucologia» è Preghiera della Chiesa con testo biblico nella celebrazione liturgica. Può guidare l’assemblea ad incontrare personalmente il Padre in Gesù. In ogni preghiera liturgica, infatti, “l’assemblea celebrante si rivolge al Padre in persona di Gesù nello Spirito Santo” (Agostino).
Continua ad ascoltare in…MODULO COMPILAZIONE XªDOM. SITO CON RICHIAMI
2012/08/19
20ª DOMENICATEMPO ORDINARIO B.
“Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.
“Gustate e vedete com’è buono il Signore”.
Traccia per Animatori Gruppi Liturgici Parrocchiali
3° anno. – I anno: Vangelo; II: 1ª lettura; III: salmo R/
prendiamo coscienza di realtà perenni.
Nel 1° anno, con il vangelo che è il Signore Gesù.
Abbiamo esercitato l’«apprendistato» della presenza del Signore Gesù Risorto in mezzo a noi; cioè, ogni volta viene alla mente il Signore, siamo da lui invitati a celebrare il suo comando: Ascolta, Israele (ognuno, come Giacobbe; e comunità: le tribù, il mondo). Comando che suscita la risposta: “Eccomi, Signore! – Aiuta tutti come ora aiuti noi ad ascoltarti”. E la preghiera cresce con l’orante. – Il Signore viene alla mente e «ravviva il colloquio» in chi l’accoglie. Per esperienza abbiamo elencato cinque modi principali di essere visitati così da Dio: 1. semplicemente il Signore viene alla mente; 2. con una sua parola; 3. o un suo membro: una persona; 4. o un male: un peccato; 5. o un desiderio di bene:che lui suscita in noi perché noi lo chiediamo, e lui ce lo dia. Ed è Infallibile!
L’apprendistato del colloquio di Gesù con noi ci fa scoprire la sua persona e tutti noi in lui nel vangelo; ci rende interessati della struttura del testo: cioè, semplicemente come si susseguono i fatti o i passi d’un discorso. Dopo aver letto con amore il testo, (la lettera dell’Amante) due tre volte almeno, tutti siamo in grado di ripetere, in breve, come esso procede. Segnale spia è l’entusiasmo inesauribile che suscita. Non si fa questo? Tutto sarà inutile! È della massima importanza stare al «susseguirsi» dei fatti, del discorso, per non far dire al testo, cioè a Gesù, ciò che il testo, Gesù, non dice! – Proviamo, quindi, a praticare tutto questo ora con il vangelo della 20ª domenica delT. O. B. Nel nome del Padre.. Ascolta, Israele… Eccomi, Signore, aiuta tutti così!
VANGELO (Gv 6,51-58). Struttura.
Gesù dice alla folla: io sono il pane dal cielo. Se uno mangia, vive: “È la mia carne per la vita del mondo”. ‘I giudei discutono aspramente’. Cannibalismo? “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”. Gesù risponde senza spiegare il «come» da loro sollevato. Quel che ha detto, lui lo ripete. Prima, in senso negativo: se non mangiate e non bevete, non avete vita. Poi in senso positivo: chi mangia e beve, ha la vita, e io lo risuscito. E adduce il motivo: “Perché “la mia carne è vero cibo, e il mio sangue vera bevanda”. [Già con la struttura si può notare qualcosa. Mettiamolo in parentesi quadre: 1. È una formula insistente, perentoria. 2. Identifica il proprio corpo, la propria carne, il proprio sangue come l’alimento indispensabile per la vita. 3. Non è chiaro questo «mangiare», come non è chiaro «Patire. Morire. Risorgere». 4. Qui come là agisce lo Spirito che riempie l’umanità di Gesù. 5. Alla luce del mistero pasquale noi comprendiamo o intuiamo la grandezza del dono dell’Eucaristia, pane di vita pieno di Spirito: corpo di Cristo che ci permette di assimilare la mentalità stessa di Gesù.- Segue struttura].
“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui”. [Possiamo notare ancora l’unità. Fra me, Gesù, e chi si nutre di me c’è perfetta unità, e «rimane»]. “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me”. [Unità uguale a quella fra me e il Padre mio: «Come, così». Io, Gesù, sono tutt’uno con te «nutrito di me», «come» io, Gesù, sono tutt’uno con il Padre mio «che mi ha mandato». [Notiamo: Gesù spiega «come»; ma, non è il ‘fisiologico’ «come», che faceva difficoltà ai giudei; bensì, il «come» ‘qualificativo’, che dice la qualità di unione fra Gesù e chi si nutre di lui: la «unione» fra me e chi si nutre di me ha la stessa qualità della «unione» che c’è fra me e il Padre mio: tu vivi, per me; ‘come’ io vivo, per il Padre].
“Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». [«Questo pane» «non è » «come quello». Questo nutre e «fa vivere in eterno»; quello nutre, ma «non impedisce di morire»].
Ecco la semplice struttura del vangelo. Ne abbiamo preso coscienza e cerchiamo di farla, almeno come quando dialogano due persone: tenendo conto ognuna di quel che dice l’altra. È sempre così qui e in cielo. Ora stiamo imparando solo a leggere, e questo va bene. Ma, oggi, per esempio, si potrebbe rilevare una cosa fondamentale, e va fatta. Chiunque vuole, può ricorrere sempre a un aiuto: sempre, per es., mi può chiamare; non solo per verificare se va bene la struttura, ma anche per cominciare a capire meglio il testo, Come ora. Nel 1° anno, come ho già detto, con «apprendistato» della presenza di Gesù, abbiamo visto il vangelo con attenzione alla struttura.
Nel 2° anno abbiamo preso coscienza della 1ª lettura con la sua struttura: abbiamo imparato che tutto l’antico testamento è profezia, figura, immagine di Gesù «Compimento». La rileggiamo con la sua struttura. Prima aggiungo però il «qualcosa d’importante» ricavato dal nesso con la struttura di domeniche precedenti.
[Oggi inizia la seconda parte del discorso che Gesù fa nella sinagoga, per spiegare il senso del segno del pane condiviso. La prima parte era tutta incentra sulla Sapienza della ‘Parola di Dio’. Il nutrimento del popolo in cammino. A partire dal versetto 51 la prospettiva si approfondisce e diventa propriamente eucaristica. Sapienza – Corpo di Gesù. Dice: “Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (v. 51). È l’annuncio del sacramento dell’Eucaristia. Giovanni nel racconto della cena non presenterà l’istituzione dell’Eucaristia, perché ne ha già parlato in modo teologico e profondo in questo contesto. E questa formula: “La mia carne per la vita del mondo”, dicono alcuni studiosi, sembra la forma più arcaica, quella più semitica, quindi più vicina all’espressione adoperata da Gesù nell’istituzione dell’Eucaristia, presentando il pane della cena e identificandolo con “la mia carne per la vita del mondo”. – Segue ‘Struttura’ della 1ª lettura].
PRIMA LETTURA.
La Sapienza si costruisce la casa: palazzo infinito! Intaglia le sue sette colonne: edificio incrollabile!
Finito, prepara una ‘vanzega’: una tavolata di carne e vino prelibati, a non finire, per tutti, per sempre!
Tutti vengano: è indispensabile che tutti siano istruiti sulla realtà, perché non ha senso, essere fatti per la felicità, e non averla, perché ignori chi sia! Per questo manda le «sue» ancelle, da lei istruite, a proclamare sui punti più alti della città,e convincere: inesperti, privi di senno, ignoranti della realtà, venite tutti! Mangiate e bevete da me: vivete da intelligenti.
[È Protagonista la Signora Sapienza, personificata. L’antico autore del libro dei Proverbi paragona la Sapienza a una grande Signora, concepita da Dio, presente quando Dio crea il mondo, conosce bene come va il mondo, e adesso vive concretamente nel mondo. «Si è costruita la sua casa», grande palazzo: «ha intagliato le sue sette colonne»].
Questo capitolo nove del libro dei Proverbi prelude immediatamente alla grande raccolta dei Proverbi. E molti studiosi ritengono che la casa della Sapienza s’identifichi con il libro dei Proverbi stesso oppure con tutti i libre della letteratura sapienziale. È un grande palazzo quest’opera letteraria costruita dalla Sapienza. Le sette colonne della casa possono alludere alle sette collezioni presenti nel libro dei Proverbi, + gli altri libri sapienziali.
Per inaugurare la ‘sua’ casa la Signora Sapienza organizza il gran banchetto: «Ha ucciso il ‘suo’ bestiame, ha preparato il ‘suo’ vino e ha imbandito la ‘sua’ tavola». Poi, la Signora Sapienza offre la possibilità d’imparare, per questo «ha mandato le ‘sue’ ancelle. proclamino: “Chi è inesperto venga qui!”. «A chi è privo di senno [a chi non capisce, a chi non conosce, a chi non ha imparato in profondità il senso della vita, ma vuole imparare a vivere] ella dice»: Venite, mangiate il ‘mio’ pane, bevete il vino che ‘io ho preparato’.
[Con le nostre orecchie cristiane noi non possiamo non constatare un riferimento eucaristico in questo testo; è importante però impararne l’insegnamento. E tornando al vangelo:].
La Sapienza che invita gli inesperti a mangiare il suo pane, a bere il suo vino è figura di Gesù. L’autore del libro dei Proverbi descrive Dio e il suo Figlio. È descritto Gesù. Il suo pane, il suo vino è la sua parola fatta carne, è la carne piena di Spirito Santo, trasformata, risorta, fatta pane speciale, fatta vino estasiante; è la concretezza della Parola di Dio, dell’Eucaristia che è Gesù-Sapienza nutrimento della nostra vita, di tutto il nostro sentire e fare. Ci permette d’imparare a vivere: “Abbandonate la stupidaggine e vivrete, andate diritti per la via dell’intelligenza”. – La Sapienza ci invita a partecipare all’Eucaristia.
Nel 3° anno abbiamo cominciato a conoscere il Salmo Responsoriale, che prepara alla seconda parte della messa.
SALMO RISPONSORIALE (Sal 33). Noi, siamo venuti alla messa; abbiamo accolto l’invito dello Spirito di Gesù: invito a mangiare il suo pane, a bere il suo vino, e poter dire anche noi per esperienza: “Gustate e vedete com’è buono il Signore!”. Stesso versetto delle domeniche scorse, stesso salmo 33, di nuovo, ecco: “Venite, figli, ascoltatemi: vi insegnerò il timore del Signore”. Mangiate il pane della Sapienza; è pieno di Spirito del Cristo pasquale; che fa «imparare a vivere» docilmente, a “Gustare e vedere com’è buono il Signore!” Imparate da lui tutti i suoi sentimenti. Assimilate la sua vita, la sua mentalità. A forza di mangiare il Signore Gesù stiamo diventando e vogliamo diventare come il Signore Gesù. Ecco, il comportamento da saggi! Come c’invita l’Apostolo Paolo [Accenniamo. Ne prendiamo coscienza il prossimo anno incipiente, ci accompagnerà sempre].
SECONDA LETTURA (Ef 5,15-20).
Struttura: “Fratelli, fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportatevi non da stolti ma da saggi, fate buon uso del tempo; i giorni sono cattivi! Non siate sconsiderati: Egli vi farà comprendere qual è la volontà del Signore”. [“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che erano nel Signore Gesù!” (Ef 4,6-11). Mangiando il suo corpo, bevendo il suo sangue] sarete “ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù”.
La colletta propria di oggi ci fa pregare bene con la chiesa: “O Dio della vita, che in questo giorno santo ci fai tuoi amici e commensali, guarda la tua Chiesa che canta nel tempo la beata speranza della risurrezione finale, e donaci la certezza di partecipare al festoso banchetto del tuo regno. Per Cristo nostro Signore”.
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